Ho voluto introdurre così l’argomento dell’accostata, perché ho sempre ritenuto importante accompagnare le conoscenze pratiche con approfondimenti che solo in apparenza sono oziosi ed accademici. Dunque, giovani amici, quando vedrete il vostro segugio defilare un po’ troppo sbrigativamente una passata che invece doveva essere raccontata in modo loquace ed articolato, saprete che non c’è nulla di sbagliato nel vostro cane, ma si comporta così solo perchè magari proviene da linee di sangue che, per mille ragioni, hanno recepito meno la pressione selettiva. Magari un’accostata classica non la farà mai, ma può riuscire buono in alcune situazioni abbastanza particolari, dove anzi il segugio più ortodosso non caverebbe nulla di fattivo.
La riuscita di un accostamento è frutto per un buon trenta per cento dalle condizioni pedoclimatiche, ossia dall’interazione fra terreno, clima, copertura vegetale e temperatura. Per il restante settanta per cento dal naso del nostro segugio. La prima cosa che dobbiamo tener presente è che l’andamento della passata notturna non è sempre lineare come quello che ho descritto la volta scorsa. Vi sono casi in cui la lepre non si è allontanata molto dal covo; ha girato e rigirato negli stessi duecento metri, mangiando e saltellando qua e la ed aggrovigliando il filo di passata fino a ridurlo ad un gomitolo senza capo né coda. Questo può avvenire quando ad esempio stiamo cacciando in zone intensamente coltivate, che offrono un’abbondante pastura al selvatico. Non vi sarà bisogno per la lepre di compiere lunghi spostamenti per nutrirsi e tutto l’ambiente sarà impregnato di pastura, senza poterne individuare un filo direzionale. In pratica, non essendoci una passata non potrà esserci un accostamento. Ecco, in questi casi il cane sbrigativo a cui accennavo sopra, può essere risolutivo mentre un grande accostatore non servirebbe a nulla. Ma nel nostro caso la passata c’è stata ed i segugi hanno rilevato la pastura in un piccolo campo di medica. Gli scagnìi iniziali son durati poco, perché il capomuta ha immediatamente trovato l’uscita dalla pastura individuando l’inizio del percorso notturno.