In merito all’impiego del setter inglese sui fagiani è interessante conoscere la testimonianza di David Hudson , che ha per quarant’anni allevato e condotto cani da ferma, cacciando sulle magiche colline dei Borders scozzesi. Attualmente è un programmatore di computer ed è storicamente una delle firme più autorevoli della stampa specializzata venatoria britannica. Hudson sostiene che sul fagiano il setter, naturalmente lui conosce la situazione nel Regno Unito, può avere qualche problema solo riguardo alla tendenza che a volte la razza manifesta di essere riluttante alla guidata: ” la razza è incline all’immobilità, intesa come riluttanza a guidare sugli animali fermati sia quando richiesto, sia quando è l’animale a muoversi pedinando. Nei casi migliori basterà che il conduttore lo
induca a muoversi lanciando qualcosa, o ponendosi davanti ad esso per interrompere momentaneamente il flusso odoroso. Nei casi peggiori , il cane è psichicamente incapace di muoversi ed al cacciatore non resta che andare ad alzarlo lui stesso prima che si allontani troppo. Un soggetto con un moderato grado d’immobilità può essere comunque un eccellente compagno di caccia. Ma un cane con un caso molto grave di questo difetto è praticamente inutile, soprattutto sul fagiano. Ci saranno volte in cui questo difetto non peserà, volte in cui gli uccelli salteranno fuori da soli, ma anche volte in cui può diventare un vero guaio. E la cosa peggiore, circa questo problema, e che fino a che il setter non ha raggiunto un certo grado di addestramento non è facile sapere se la sua riluttanza dipende da cause naturali o da una cattiva strada seguita nell’istruirlo. In molti casi, infatti, l’addestramento è stato troppo duro per la psiche di quel cane, ed allora solo con molta pazienza sarà possibile ricondurlo nella corretta dimensione. L’importante è saper riconoscere la causa” .
« Pag 7 - l'opinione di un antico maestro.. | Page 9 »






