Non è frequente, durante le battute di caccia al cinghiale, vedere all’opera mute interamente composte da segugi italiani a pelo forte. Il più delle volte infatti, i cani appartengono a varie razze e le volte in cui accade di vedere mute omogenee, spesso si tratta di segugi esteri.
Noi italiani siamo molto portati all’esterofilia. Il motivo, francamente non lo conosco, ma probabilmente risiede nella scarsa autostima nazionale, sicura conseguenza delle mille dominazioni a cui abbiamo soggiaciuto per secoli e secoli e che hanno partorito quel fenomeno squisitamente italiano che è il campanilismo becero e sciocco e la poca considerazione per le, invero traballanti, tradizioni venatorie.
Il segugio italiano, in particolare quello a pelo forte, è il nostro segugio nazionale. Il primo ed il più amato. E per quel che riguarda la caccia alla lepre questo sentimento appare confermato dal pratico utilizzo della razza italiana, numericamente sovradominante rispetto a quelle degli altri paesi.
Sul cinghiale il discorso cambia, ed in maniera direi più che sostanziale. La bestia nera è stata perseguita storicamente con cani poco raffinati, irsuti e di svariate fattezze ed origini. Ciò che veniva richiesto loro era un minimo di naso, coraggio leonino e pellaccia dura come quella del cinghiale che dovevano reperire. Quando, all’inizio del secondo dopoguerra, la razza ricevette per così dire la sua “rifinitura”, furono pochi i cinghialai che decisero di servirsi del segugio puro, benché presentasse delle caratteristiche di assoluta affidabilità. Il ragionamento imperante era: se proprio si deve usare una razza pura, usiamo
qualcosa di più attestato storicamente e di più omogeneo come le razze francesi ed inglesi, altrimenti conviene tenersi i nostri meticcioni d’assalto. Come dar loro torto? Con il bastardume ancora largamente diffuso ed il sentimento nazionalistico distrutto in mille pezzi dagli esiti bellici, a chi poteva interessare metter su una muta pura con un cane italiano costruito da pochi anni a tavolino, e per di più tradente chiare infusioni estere? Solo ad una minoranza, ovviamente. E così difatti è stato fino a una trentina d’anni or sono. Tuttavia, a mio parere, fu un mezzo errore.
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