Il setter inglese davvero tipico, sul fagiano e nella normale pratica di caccia si comporta in maniera leggermente diversa dal pointer pur presentando corredo ormonale e impianto funzionale molto simili, ed alcune sue caratteristiche precipue possono consentirgli in diverse occasioni di risolvere situazioni che il pointer affronterebbe con meno successo. La prima di queste è la grande capacità del setter inglese di discernere la tattica da seguire a seconda dell’ambiente battuto, e di adeguare così l’andatura e l’utilizzo del naso. Questo lo deve al carattere più morbido e meno intransigente del pointer, e ad una maggiore duttilità mentale. In zootecnica però, nulla avviene per caso. Il retaggio genetico del setter infatti, è solo appena condiviso dal pointer, e contempla una importante e sicura base spaniel quale pietra fondante della razza. Croce e delizia
insieme, costituisce un elemento fondamentale per capire il setter inglese, ed è stato spesso sottovalutato rischiando di portare la razza alla preistoria della sua formazione, ossia di azzerarla fenotipicamente, quando legioni di setter di meno di cinquanta centimetri, di appena dodici o tredici chili, con spesse code dalla radice grossolana e orecchie con inserzioni alte e larghe vennero sfornati senza ritegno nelle decadi del secolo scorso. Quel sangue degli antichi spaniel cinquecenteschi però, ha nel medesimo tempo giocato un ruolo decisivo nella stragrande fortuna del setter inglese. La morbidezza caratteriale di fondo, viatico di duttilità ed addestrabilità ma anche di intelligenza applicativa e passione venatoria, proviene proprio dagli affili dei cromosomi donatigli dai piccoli cercatori tuttofare.
BRITANNICI A CONFRONTO: COPPIA D’ASSI SUL FAGIANO..
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