Il pointer ed il fagiano non avrebbero nulla a che spartire. Valide ragioni storiografiche e genetiche prevederebbero per il supremo fermatore ben altri selvatici e altre più consone situazioni. Tuttavia, chiamato a questo gravoso ufficio, il nostro risponderà con le garanzie della passione infuocata, della ferma inesorabile e dell’olfatto eccelso. Sfodererà sicurezza, determinazione, coscienza dei propri mezzi e dopo qualche settimana d’impiego, egli fornirà al più scettico e prevenuto dei cacciatori una tale mole di prove positive da convincerlo che anche sul fagiano lui rimane sempre il prim’attore. Ebbene, discutendo sull’opportunità o meno di impiegare il pointer in luogo di un’altra razza più vocata, potremmo però ben presto trovarci a corto di argomenti tecnicamente validi: infatti, è senza dubbio incontestabile che il nostro cane non sia stato creato per cacciare selvatici che tengano il comportamento dei fagiani, né per alcuna azione che riduca o limiti il suo straordinario potenziale. Le ragioni di un
“si” del pointer alla caccia pratica negli ambienti italiani, e dunque anche e soprattutto a fagiani, sono le ragioni del cuore. Nessun cane da ferma quanto lui, induce i cinofili a posizioni estreme: o lo si ama alla follia, o lo si evita accuratamente. E da amanti, le ragioni che possiamo a buon diritto addurre sono molteplici e tutte senz’altro valide. Prima, come dicevamo, la passione infinita. Per qualsiasi razza, questa energia proveniente da dimensioni misteriose è senza alcun dubbio dote cardinale, e qualsiasi cane da caccia per far girare il suo “motore” ha bisogno di questo carburante originato nel patrimonio genetico e di cui non tutti sono parimenti dotati. In un pointer tale carattere, derivante senza sconti dai lombi e dalle fauci dei suoi antenati levrieri, sarà impossibile che manchi, legato com’è in modo profondo a tutto il suo corredo fisiologico e arrivando a vette sublimi, parossistiche, direi quasi metafisiche se non stessimo parlando solo di cani. La sua morfologia ed il suo carattere devono tassativamente prevedere il corollario dell’ardore venatorio nel grado più alto: va tutto insieme, è tutto legato, non si può sbagliare. E poiché il fagiano spesso si diverte a frequentare posti un poco “fuorimano” , ecco che una volontà davvero predatoria come quella del pointer può risolvere situazioni ostiche e a volte per altri insormontabili.
BRITANNICI A CONFRONTO: COPPIA D’ASSI SUL FAGIANO..
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