Ogni razza ha avuto un’origine che l’ha generata, una ragion d’essere che l’ha plasmata, una selezione che ne ha esaltato i caratteri più desiderabili e di maggior interesse funzionale. E se paragonarle è sempre una faccenda delicata, il confronto è davvero vertiginoso, quando sul tavolo verde dei campi calano due assi della ferma come il pointer ed il setter inglese, simili nell’impostazione mentale e nelle risorse psicofisiche, e in linea di massima deputati a
compiere il medesimo tipo di lavoro sugli stessi selvatici. La caccia, nelle nostrane contrade, vede dal canto suo il colorato, onnipresente e direi salvifico fagiano, come principale protagonista, il quale con la sua ubiquitarietà rappresenta l’elemento di raccordo su cui verte tutto ciò che è venatico, uomini e cani compresi e dunque lo utilizzeremo a guisa di cartina tornasole per analizzare il comportamento dei due formidabili cugini britannici sul pratico campo della caccia.
BRITANNICI A CONFRONTO: COPPIA D’ASSI SUL FAGIANO..
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