Abbiamo visto come sia fondamentale il servirsi di buoni cani da seguita. Però per poter essere davvero parte in causa e qualche volta dare anche il nostro contributo, può risultare molto utile avere la capacità di individuare sul terreno i segnali del passaggio della lepre. Il più evidente fra questi è rappresentato dalla presenza delle fatte, o “caccole”, o “cacherelli” che dir si voglia.
Avendo una dimensione che volte può arrivare anche a quasi due centimetri di diametro, la fatta della lepre è visibilissima anche dal neofita o dal profano. Nel maschio hanno una forma leggermente allungata, tipo un olivetta, mentre si presentano più tondeggianti e leggermente più grandi nella femmina. Il colore varierà in base a ciò che la lepre ha mangiato, ma generalmente il suo “range” cromatico spazia dal verde foglia al bruno scuro, quasi nero, ed in base alla loro freschezza varierà la brillantezza del colore nonché, dato molto importante, la loro consistenza ed il loro odore.
Il colore, si diceva, è dato dal menù notturno. In base alla mia esperienza, se la lepre si è cibata di erbe verdi e tenere, come ad esempio trifoglio o medica, oppure di qualche mela caduta, la tonalità sarà verde; se invece il pasto è stato a base di frutti di bosco, more, carote o corteccia sarà tendente al nero. L’aver cenato a base di granella di frumento, semi di girasole, pesche o pere cadute determinerà generalmente delle fatte marroni e particolarmente lucide. Mi chiederete: perché potrebbe esserci utile sapere cosa ha mangiato la nostra lepre? Perché potrebbe anche darsi il caso che sia andata a rimettersi laddove ha sperimentato l’abbondanza e la disponibilità di una buona pastura, utile per la notte successiva, consentendoci quindi, in mancanza d’altri indizi di provare a seguire almeno questo.
SOTTO IL SEGNO DELLA LEPRE
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