Diciamo subito che l’habitat comune a quasi tutti i tordi è costituito dai boschi o comunque da zone ricche di vegetazione bassa, o decidua disseminata di alberi, e tuttavia sempre in prossimità di un corso d’acqua, un lago, o comunque di un corpo idrico che abbia un minimo di rilevanza, sia pure un invaso irriguo o dei canali. Dalle zone di pianura, possono spingersi fin oltre il limite delle foreste verso i 2000 metri di altitudine, anche se le specie più meridionali sono quasi esclusivamente montane. Questi abitatori dei boschi sembrano essersi peraltro perfettamente adattati alla vicinanza dell’uomo poiché si portano spesso fin nelle aree verdi nel cuore dei centri abitati dove dispiegano il loro canto a piena ugola, sapendo di essere, in genere, perfettamente indisturbati. Il canto infatti, rappresenta il principale carattere distintivo di questi pennuti che passerebbero altrimenti inosservati a causa della loro indole discreta e della loro timidezza.
Amano trascorrere il loro tempo al coperto osservando da nascondigli ben celati quanto avviene intorno, e spostandosi con calma becchettano qua e là frutti e semi senza mostrare voracità. Quando cantano però, pare che i tordi siano i veri dominatori un vasto regno: la voce di un maschio innamorato è talmente sonora e ben riconoscibile da farsi sentire fino a mezzo chilometro di distanza. Il canto viene emesso con un tono superiore a quello di un fischio umano e modulato da un ritmo rapido e sfumato in innumerevoli variazioni tali da non aver nulla da invidiare alla voce di altri più celebri e noti cantori alati. Aggirandosi nei boschi, i tordi volano di rado a grandi altezze o per lunghe distanze. Preferiscono piuttosto rimanere in prossimità del terreno su cui si posano di tanto in tanto, muovendosi con il caratteristico passo saltellante dei passeriformi.
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