Ha una lama a doppia curva dal disegno accattivante, che consente di usare la parte convessa per tagliare in piano o in verticale, mentre il tratto leggermente concavo è destinato al taglio in orizzontale. Pur senza avere la curvatura pronunciata di una ronchetta da pastore – quelle agricole, per tagliare i legacci della vite, hanno la punta decisamente ricurva, mentre qui siamo nell’ambito di quello che gli inglesi chiamano Pruning Knife – la parte concava evita che una liana o un ramo sottile o anche una corda possa scivolare sul filo sottraendosi
alla lama. La vera differenza tra i due modelli sta nel fodero. Il cacciatore si preoccupa dell’affilatura del proprio coltello e ne ritocca il tagliente prima di uscire di casa; l’affilatura di un buon coltello durerà sicuramente per tutta la giornata di caccia. In fin dei conti, prima di uscire di casa si sa quale animale si andrà ad insidiare e per conseguenza si conosce il lavoro da svolgere. Quindi il fodero è di cuoio, senza nemmeno la tasca per una piccola pietra abrasiva. Il coltello per usi generici, invece, è più suscettibile di perdita del filo, perché i lavori possono essere molti e l’uso può essere gravoso. Per questo motivo il fodero è di nylon duro, caricato con fibra di vetro, che consente di avere stabilmente fissati due inserti di metallo duro che servono per una veloce affilatura sul campo.
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