La Cappella di Sant’Uberto
Lo spostamento della corte sabauda da Torino a Venaria per periodi anche molto lunghi comportò l’esigenza non solo di avere delle sale adeguate per i ricevimenti ufficiali che il protocollo politico del tempo richiedeva, ma anche un luogo religioso nel quale i componenti della famiglia ducale e gli esponenti più in vista della corte potessero ritirarsi in preghiera o partecipare a funzioni religiose più solenni. Fu così che già nel nucleo seicentesco venne prevista una cappella di palazzo. Per arrivare però alla maestosità della Cappella di Sant’Uberto, che ancora oggi il visitatore può ammirare, si dovrà attendere la rivisitazione settecentesca di Juvarra; è infatti al talentuoso architetto che si deve l’attuale cappella regia, intitolata a Sant’Uberto, patrono della caccia, e dotata di rilevante autonomia volumetrica, uno dei capolavori del barocco internazionale. La pianta è a croce greca smussata, con due grandi altari ai lati del transetto e quattro cappelle circolari illuminate da fasci di luce che filtrano dall’alto. Nella parte alta dell’edificio, sono
presenti delle balconate, dalle quali i reali assistevano alle funzioni religiose. La chiesa non ha una cupola, anche se si ha l’illusione di ammirarla, ma un plafone a trompe – l’oeil; essendo incastonata tra gli edifici della Reggia non vi era spazio per edificarla. Anche qui come nel resto del palazzo lo stucco fa da padrone. Il punto di massima irradiazione è l’altare maggiore con un maestoso sviluppo in senso verticale nella conca realizzata dall’abside. Ma Juvarra non vedrà la fin dei lavori del suo progetto, che sarà infatti portato avanti da Benedetto Alfieri, secondo le cui idee l’edificio, sino a quel momento isolato, viene connesso al resto del palazzo ducale tramite una nuova manica. La scritta ut sit memoria illorum in benedictione et nome heorum permaneant in aeternum (affinché la loro memoria sia benedetta ed il loro nome ricordato per l’eternità) che si trova alla base della falsa cupola, testimonia come questo sia l’unico luogo dedicato a Casa Savoia -in Europa- nel quale si compie una benedizione e una celebrazione del nome del Casato.





