Forse vi sareste aspettati che scrivessi qualcosa sulla trasmissione di Rete 4 dell’altra sera, in cui Paolo Del Debbio moderava fra animalisti e cacciatori, ma non lo farò: ritengo l’argomento troppo stantio per doverci spendere ancora due righe. Argomentare contro la caccia è talmente innaturale e ridicolo che sarebbe come voler imbastire una polemica sulle lasagne o la tarantella.
Mi soffermerò invece su un altro argomento, in qualche modo legato al primo e comunque sempre vicino al cuore di chi come noi ama la natura e gli animali: il circo. E’ di questi giorni la mica tanto velata indiscrezione che il nostro amabile Parlamento vuole varare una legge per vietare l’uso degli animali negli spettacoli circensi e la loro detenzione in cattività itinerante. Senza indagare sulla provenienza ideologica e partitica di una simile colossale stupidaggine, è chiaro che si tratta di una proposta prezzolata per raccattare votarelli di giovani plagiati sia dall’ignoranza personale che dalla perfidia di poltronari pervicacemente incollati al loro scranno romano.
“Noi regaliamo la felicità: e nessuno può abolire la gioia..”, ha dichiarato uno dei tantissimi artisti circensi che hanno manifestato nella capitale contro una presa di posizione nefanda e ingiuriosa nei confronti di un’arte nobile ed antica come quella del circo, dove gli animali condividono con gli uomini un percorso di vita in simbiosi perfetta: viaggiano con loro, lavorano con loro, mangiano con loro in una pariteticità impensabile in nessun’altra forma di rapporto fra specie. Non si può non concordare con il vecchio artista ferito. Chi accusa scioccamente i circensi di maltrattare gli animali mente sapendo di mentire, non cerca altro che un nuovo pretesto per acquistare pochi grammi di immeritata visibilità e soprattutto non conosce il rapporto profondissimo che lega uomini e bestie. Privare il circo degli animali significa ucciderne il fascino, tradirne la tradizione e condannare gli ultimi alfieri della gioia ad una vita di malinconica tristezza.
Viva il circo!
Il nido del falcoCondividi:






