Ecco, appunto, la terra di Spagna: territori estesissimi, ricchi di selvaggina, crogiuolo di tradizioni venatorie importanti e palestra elettiva del Sabueso Espanol, che è uno dei pochi casi di “promozione sul campo al valor lavorativo”. Difatti, selezionato dapprima per perseguire i grandi animali, è stato nel corso dei secoli dirottato sulla lepre in virtù delle manifeste straordinarie qualità venatorie ed olfattive, che lo rendevano un tantino “overbored”, supercalibrato, dietro volpi, cinghiali e affini ed in sostanza venne ritenuto, a ragione, sprecato per la Caza Mayor, ossia il Big Game dei colleghi iberici. In questi straordinari territori, la caccia alla lepre con solo i segugi, quindi senza l’ausilio dei levrieri, si pratica secondo la modalità della “ caza a la vuelta”, cioè caccia al giro, e si esercita in
massima parte nei terreni più aperti ed estesi, nei boschi più puliti e piani, nonché sulle terre lavorate, partendo dai sentieri di margine dove all’orecchiona piace particolarmente attuare le sue corse notturne. Vediamo in cosa consiste. I segugi, come si fa in ogni altro paese del mondo vengono sciolti ed invitati a localizzare il nastro della passata notturna. Avvenuto il reperimento, mentre i cacciatori seguono i cani passo passo, l’azione sarà dapprincipio fredda e compassata ed andrà ad aumentare di ritmo e di voce man mano che ci si avvicina al covo. Ovviamente, dato l’aumento del ritmo da parte dei segugi, gli uomini perderanno progressivamente molti metri, ma mai tanti da perdere di vista i cani. Dopo la levata, inizia il bello. I cacciatori tengono d’occhio il punto dove la lepre è stata scovata, che può essere distante da loro anche un centinaio di metri, lo raggiungono e si appostano secondo l’esperienza. La lepre, braccata dai cani, cercherà di attuare tutte le sue diavolerie per sfuggir loro e in molti casi sembrerà che ci riesca.
Razze rare : Il segugio spagnolo
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