Decisamente un bel posto, dove di certo le lepri non dovevano mancare. Astro partì come sparato da un arco con il vigore che solo la gioventù può offrire, ed iniziò a battere la campitura verdeggiante che si estendeva davanti a noi. Notai che il giovane segugio affondava la cerca in avanti, tornava indietro per raggiungerci e ripartiva quindi di nuovo verso il limite estremo del campo.
“Conosce bene la lepre?” chiesi con un mezzo tono all’allevatore.
“Sicuro! Gliene ho ammazzate quattro che era ancora un cucciolo, l’anno passato: e vedesse che lavoro quando ha potuto addentarne una!” rispose lui con sicumera. Accennai un assenso e ripresi a guardare il segugio che, dopo aver effettuato qualche altro viavai in senso verticale, decise finalmente di andare a ficcare il naso ai lati del campo, dove un fossetto inerbito vi correva parallelo. Proprio nei pressi dell’arginello, Astro emise il primo scagno. Ciò che mi colpì subito fu il timbro di voce: era sonoro e maschile ma recava una nota raschiata, belluina, leggermente sgradevole all’udito. La dissonanza non era immediatamente percepibile, ma prestando attenzione non era difficile individuarla. Il cane proseguì nelle segnalazioni con il naso incollato a terra per almeno cinque minuti, descrivendo alcune volute all’interno del campo e finendo per puntare decisamente verso il lato opposto. Gli andammo dietro in silenzio senza chiacchierare o profferire commenti e camminando non potè sfuggirmi l’espressione rapita di Raffaele. Non c’era da meravigliarsi, giacchè il segugio oltre ad essere bello stava conducendo da solo quello che appariva come un buon accostamento.
Dopo qualche altro minuto trascorso nel campo a battere la pista, Astro prese a risalire la pendice di una collina alla nostra destra dirigendosi verso gli alberi che svettavano duecento metri più sopra. Registrai una caduta del ritmo di emissione vocalica, che però manteneva una buona sonorità, segnale della sicurezza del cane.
“Questo è un cavallo di razza!” esclamò fieramente il nostro anfitrione ansimando per la salita “Un vero purosangue !” E giù un’altra logorrea su alcuni fenomenali trisnonni campioni.
« pag 1 | pag 3 »





