Quella che vi ho raccontato è una storia vera. A me la narrò Herman, l’ormai

IL PUDELPOINTER
E’ una razza pressoché sconosciuta al di fuori della Germania, ed anche lì non è che sia granchè diffusa. Il cane si originò alla metà dell’ottocento, quando alcuni cinofili particolarmente esperti e capaci decisero di incrociare i pointers britannici con dei barbets, un’antica razza da acqua francese, allo scopo di ottenere soggetti che unissero la nevrilità e l’olfatto degli uni, con le attitudini all’apprendimento ed agli ambienti di margine degli altri. Il colore è bruno uniforme; il mantello è ispido e lanoso; la taglia è compresa fra i 60 e i 65 cm e la testa presenta un salto naso-frontale abbastanza deciso. In linea di massima, il risultato che i suoi “padri” si proponevano di ottenere è stato conseguito, avendo un cane che aggiunge alle capacità venatorie del pointer, ereditate al sessanta-settanta per cento della potenza, una grande disposizione al riporto dall’acqua. La selezione successiva a quella primaria, ha poi visto la fissazione del carattere dell’abbaio su selvaggina ferita, tema questo da sempre molto caro ai tedeschi.
defunto guardiacaccia di mio suocero, al quale a sua volta fu raccontata da Klaus Grohmann in persona, prima di morire all’età di ottantasei anni. Frida, a detta di Grohmann, era davvero il soggetto straordinario che ho cercato di descrivere. Il buon Herman questo non l’ha mai potuto verificare, però mi parve di capire dalle sue parole che nutriva una grande stima nei confronti del vecchio collega, ritenendolo incapace di mentire su una cosa del genere. Il fatto certo è che Grohmann ebbe quel posto esattamente in seguito all’episodio narrato, poiché nella sua vita era sempre stato un negoziante di generi alimentari. La moglie gli sopravvisse due anni, che trascorse in relativa serenità fisica e mentale. Circa il sogno della donna, che dire? Giudicando dall’impressionante racconto di Hermann verrebbe da pensare che quella cagna parlasse davvero con gli alberi e le piante, ma sconfineremmo in campi che con una rivista di caccia iniziano a non avere più attinenza, per cui è meglio lasciar stare l’argomento. Riguardo al barone Von Pathorst, i suoi eredi possiedono ancora una splendida riserva, a cui è annesso un grande spaccio di carne di selvaggina d’ogni tipo, sempre affollato di acquirenti. Il fondo del negozio di Grohmann esiste ancora ad Halle, il paese in cui si svolge la storia, nella Westfalia del nord, ma nel corso dei decenni vi si sono ovviamente avvicendati diversi esercizi, ed ora c’è un negozio di computer. Passandovi davanti, nessun cacciatore potrebbe immaginare che in quel fondo, più di mezzo secolo addietro, aveva vissuto una straordinaria beccacciaia di nome Frida.
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