Sostanzialmente comuni a tutti gli Alaudidi sono le abitudini di vita. anche se varia da specie a specie l’ambiente in cui vivono. A lungo si è dibattuto il problema se le allodole possano venire considerati uccelli migratori. In realtà, se di migrazione si può parlare. questa non è mai di vasta portata. L’habitat, per l’Allodola comune, è rappresentato dai campi coltivati, dai prati, da qualsiasi spazio aperto e libero. Verso ottobre o novembre. quando i campi ed i pascoli si inaridiscono e si coprono delle prime galaverne, riuniti in stormi talvolta numerosi, questi uccelli si spostano verso il Sud per svernare, ma ritornano alle regioni originarie al primo sciogliersi delle nevi. Verso marzo essi sono già stazionari e nuovamente risuona il loro canto mentre i folti stormi, alternando i voli altissimi con le scorribande a fior di terra, vanno in cerca di cibo, costituito prevalentemente da semi, ma anche da insetti e da vermi.
I principali rappresentanti della Famiglia degli Alaudidi sono l’ Alauda arvensis, o Allodola propriamente detta, l’A. Lullula, ovvero la Tottavilla; l’A. Galerita, ossia la Cappellaccia; l’A. Melanocorypha, cioè la Calandra, e infine la A. Calandrella , detta così anche volgarmente.
L’area di diffusione di questi uccelli è piuttosto estesa: da tutta l’Europa a gran parte dell’Asia ed all’Africa settentrionale. I cambiamenti delle stagioni li spingono a spostarsi verso il Sud o a ritornare verso il Nord. L’Allodola comune, con numerose sottospecie, è diffusa nella vasta fascia euroasiatica che si estende dalla penisola di Kamchatka alla Germania, durante la buona stagione: il freddo la spinge più a mezzogiorno, nell’Italia, in Grecia, in Spagna ed in Algeria.
Conosciamole meglio : le Allodole
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