La Fattoria dei Barbi brulica di cacciatori e di cani. Molti si conoscono fra di loro, e qualcuno riconosce me, bontà sua, e ne approfitta per rievocare questo o quell’articolo e per stringermi la mano. Fa piacere constatare che qualcosa di buono è stato seminato, soprattutto quando sono i giovani come Michele, appassionato segugista montalcinese, a farsi avanti: porta una bella cagnina dall’aspetto distinto e dall’occhio umano e dice “..per me è come una figliola..” accarezzandole la testa fulva, e lei allunga il
musino di mezzo pelo verso di lui, alzandosi sulle zampe posteriori. Sembra davvero una bimba che cerca l’abbraccio del papà, e rifletto su quanto profondo può essere il legame dell’uomo venante col suo amico cane; quanto poco servono le parole fra due esseri diversi ma uniti dalla natura in un
afflato speciale; quanto lungo e articolato è stato il cammino seguito insieme, eppure quanto è semplice questo amore che non abbisogna di nulla se non di essere vissuto nell’emozione di una caccia o di un bicchiere di vin santo accanto al camino acceso.
E’ questo legame indissolubile che in effetti è stato benedetto. Le armi sono oggetti, ma solo l’essere vivente è davvero sacro. E l’acqua santa con cui don Otello ha asperso le doppiette ed i presenti, uomini e cani, è il tramite che fonde tutto in un magico metallo prezioso, quello fatto dall’amore per la natura, nostra madre e maestra, unico viatico per non smarrire mai la retta via.
ESCLUSIVA CACCIA OGGI: “BENEDICTIO DOMINI..” L’ANTICO RITO DELLA BENEDIZIONE DELLE ARMI RIVIVE A MONTALCINO..
CopertinaCondividi:








