Mi trovavo con le mie pointer in una bella zona non lontano da casa ed avevo in carniere una starna ed una quaglia. Ero intenzionato a battere alcuni campi d’erba medica sul periplo che mi ero immaginato come itinerario, e proprio all’angolo di uno di questi scorsi un altro cacciatore, un uomo di mezza età, d’aspetto pacioso e rubizzo, che dalla strada interpoderale guardava il campo sottostante bordato da una lunga fila di alberi. Non volendo disturbare né essere disturbato, cercai di portarmi abbastanza distante dirigendomi verso un’altro appezzamento, attiguo ma ben diviso da quello per via della strada. Improvvisamente mi sentii chiamare: “ C’è finito un maschio qua!” indicando freneticamente proprio sotto di sé.
Lo guardai un attimo e poi rispondo: “Bene, lo raccolga….” con il tono di non capire perché mi stia informando di quella cosa.
“No no…non è mica morto! S’è alzato da sé dall’altra parte della strada, gli ho tirato ma l’ho padellato e si è rimesso qui!” aggiunse l’uomo in tono concitato. Poi proseguì: “ Sa, visto che lei ha i cani forse si può tirar fuori insieme. E’ un bel maschio, sa..”
Pur con un po’ di ovvia diffidenza, non ebbi cuore di rifiutare. Le due pointerine, nell’arco di qualche minuto rintracciarono e fermarono il fagiano proprio sotto gli alberi; l’animale si alzò frullando dalla parte del mio estemporaneo compagno di caccia che riuscì ad abbatterlo con un bel tiro di prima canna.
Eva ed Antea scattarono al riporto impiegando pochi secondi per raggiungerlo, disputarselo un po’ e poi riportarmelo doviziosamente. Lo consegnai al cacciatore il quale, con un gesto davvero sportivo, insisté perché lo tenessi io.
“Guardi, davvero non è il caso…ho una bella starna ed una quaglia…E poi ho il freezer pieno di selvaggina!” conclusi barando. Lo convinsi a tenere il fagiano e feci per salutarlo.
“Perché non facciamo il campo insieme? Guardi che ce ne sono rimaste alcune di queste bestie ..” mi sparò a sorpresa l’uomo, indicando la cacciatora ripiena del maschio.
Rimasi interdetto, cercando di valutare l’opportunità o meno di una cosa del genere, ed alla fine l’aspetto tranquillo di quel signore garbato e con gli occhiali d’oro ebbe la meglio sulla naturale diffidenza che si prova per un estraneo. E poi che diamine, tutto sommato ormai eravamo stati compagni di caccia..
Il bon ton del cacciatore: i Commarelli…
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