Poi ne descrive l’occhio rimarcando l’umanità e l’intelligenza che traspare da questo e che rende lo spinone un cane assolutamente unico. A questo punto, l’innamorato Faccioni approda alle caratteristiche fisiologiche. Egli lamenta, a giusta ragione, che un luogo comune che attanaglia lo spinone è la diceria che questo cane sia scarsamente dotato olfattivamente perchè lento nella cerca rispetto ai cani inglesi e perchè molti esemplari risultano inutilizzabili. Questa volta il nostro giornalista dà l’impressione di voler imbroccare subito la giusta via, quella cinologica, e ricomincia spiegando come nello spinone la percentuale di soggetti inabili alla caccia sia pari a quella di altre razze e illustrando con competenza che alla velocità di cerca non è legata la potenza d’olfatto bensì la rapidità di percezione, che è cosa diversa e che pur essendo indubbio, esclusivo patrimonio delle razze britanniche, con la finezza olfattiva in quanto tale non c’entra nulla, come stanno a dimostrare le ferme chilometriche che molti spinoni mettono in luce su beccaccini e starne. Faccioni sembra dunque esser rientrato nell’alveo dell’ortodossia tecnico-cinofila e termina elogiando il comportamento naso a terra che i cani della sua razza favorita adottano al momento di eseguire una filata. Tale attitudine, pur brutta vedersi, oltre ad essere produttiva ai fini del mantenimento del contatto, risulta vincente nel caso di recupero della selvaggina ferita. Ma un attimo dopo, ecco che Cupido scocca un’altra freccia d’amore. Faccioni infatti, per avvalorare maggiormente la sua perorazione a favore dello spinone non esita a spararla grossa: il fermatore italiano, insieme con il setter gordon, sarebbe il solo ad avere il “naso d’inverno”, che manca ad esempio al pointer. Cos’è? Secondo il nostro innamorato, è la capacità olfattiva di lavorare bene in condizioni di freddo ed umidità.
E’ proprio vero: al cuor non si comanda!
Naso d’inverno…
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