Ho sempre voluto credere a Babbo Natale. Quel buon vecchio con il barbone canuto e il vestito rosso sicuramente vive da qualche parte nel suo artico mondo incantato, e di certo anche quest’anno verrà per dispensare regali ed allegria a grandi e piccini.
Noi cacciatori gli abbiamo chiesto tanti doni: calendari equi, gestioni territoriali efficienti, adeguamenti di legge alle normative europee, e qualcuno, più genuino, gli ha scritto anche per qualche fagiano o un paio di lepri in più. Nonostante ciò, quel che troveremo sarà esattamente uguale agli anni scorsi, ovvero, al posto delle strenne infiocchettate, un gran mucchio di carbone. I regali si meritano, ripete Santa Claus, e noi non meritiamo che quello. Carbone, perché i personalismi all’interno delle associazioni venatorie scoprono il fianco agli attacchi degli anticaccia; carbone, perché continuiamo a non saper scegliere chi davvero può tutelarci nelle sedi istituzionali; carbone infine, perché ci riempiamo la bocca di belle parole ma alla resa dei conti, e che conti, nascondiamo l’orgoglio in una tasca.
I cacciatori sono cattivi, insegnano a scuola le maestrine dalla penna rossa, e quindi sotto l’albero solo cenere e carbone.
Buon Natale a tutti…





