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Gli ecologisti dell’ultima ora..

19 Giugno 2025 di Franco Zunino
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L’Italia è forse l’unico paese al mondo dove per salvare le foreste e combattere i cambiamenti climatici le foreste le si tagliano: quello che per tutti i media mondiali vale per salvare l’Amazzonia e lo stesso Pianeta, ovvero non abbattere alberi, non vale per l’Italia! Da noi si deve fare il contrario, e sembra che più si tagliano alberi più si migliora la situazione. Poi però ci vengono magari a dire che per ottenere la stessa cosa bisogna piantare nuovi alberi! Un ossimoro da cui non riesce ad uscire! Alla fin fine si intuisce come alla base di tutto non ci sia né l’abbattimento della CO2 né la salvezza delle foreste, né tanto meno il salvare il Pianeta: bensì solo il poter godere di fondi, possibilmente pubblici, per gestire in senso produttivo le foreste (quindi abbattere alberi e, va da sé, costruire sempre più nuove strade per trasportare il legname!), e con ciò incamerare altri soldi! In Provincia di Bergamo si è giunti addirittura a sostenere che tutto ciò si può fare anche con l’aiuto dei motociclisti (che poi sono i fuoristradisti e i praticanti l’enduro che ovunque nel mondo sono considerati da sottoporre a regimi di controllo proprio per il danno che arrecano alle foreste e alle montagne in genere!). Lo hanno ribadito in un convegno organizzato in Val Seriana da enti e istituzioni che notoriamente a tutto pensano meno che a salvaguardare le foreste e le montagne. Ovvio che se non ci fossero dietro ben 2,6 milioni di euro di fondi – in parte pubblici –, di questi boschi e montagne non importerebbe a nessuno! Ma questo si sono ben guardati dal dirlo! L’iniziativa l’hanno chiamata “RiForestAzione – Strategia per la Transizione Climatica della Val Seriana”, e la finanzierebbe la Fondazione Cariplo e la Comunità Montana. E dentro alla programmazione, a sentire i relatori, c’è di tutto meno che la protezione delle foreste che si richiede invece per l’Amazzonia. Una protezione che in altri paesi del mondo – terzo mondo compreso! – si applica su milioni e milioni di ettari da preservarsi vergini per la stessa ragione, per cui da noi si vogliono sempre più sfruttare boschi e foreste! In Italia, stranamente, vale il contrario! Sembra che più si opera, si manipola, si taglia, si sfasciano foreste e territori, più si ottiene lo stesso effetto! Misteri della politica! E le hanno definite “buone pratiche per tutto il territorio alpino e prealpino”, magari aree protette comprese! In pratica, in quel convegno si è sentito di tutto su boschi e foreste, finanche il contrario di tutto… pur che girino soldi! “Un ruolo importante quello delle foreste, che assorbono l’anidride carbonica e sono fondamentali per la lotta ai cambiamenti climatici”; ma poi i boschi si vogliono ridurre in numero di alberi e massa legnosa: tagliare i più grandi e di maggior valore sia economico che di assorbimento di CO2, per far crescere i più piccoli, che economicamente non rendono nulla fino a che non crescono, e tanto meno assorbono parimenti anidrite carbonica! “Filiera bosco-legname-energia”, dicono infatti. E, addirittura, dopo aver data tanto importanza al bosco, ci si lamenta che “i boschi stanno avanzando”: come se fosse un fatto negativo! Ecco che alla fin fine si intuisce che lo scopo principale di quest’iniziativa non è tanto risolvere il problema del clima, quanto i soldi che girano attorno al capitale foreste, per creare ricchezza attraverso il loro sfruttamento. Lasciando che a salvare il Pianeta ci pensino e si sacrifichino i popoli poveri della terra che possiedono foreste vergini, impedendo che le si sfruttino difendendole dall’ingordigia dei popoli ricchi che ne continuano a richiedere il legname più pregiato… magari solo per fare delle bare! I ricchi all’assalto alla diligenza, i poveri costretti a farsi rapinare! Hanno detto in Val Seriana: “In Italia boschi e foreste sono troppo frammentati e trascurati: non c’è una filiera che garantisca reddito e questa gestione parcellizzata, spesso dispersa in una lunga genealogia di eredi, non rende appetibili gli interventi”. Ma non hanno detto che quando saranno “resi appetibili” inserendoli nelle grandi imprese consortili che i programmatori vorrebbero, il profitto più che ai piccoli proprietari andrà a chi…tira le file dell’impresa! Ecco, e a questo a cui mirano questi “ecologisti” dell’ultim’ora con la loro Strategia; ovviamente con la motivazione di copertura di voler contribuire a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici!

Franco Zunino

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