Ogni sera, al cadere dell’oscurità, il colombaccio raggiunge i suoi rifugi tra i rami dei grandi alberi,

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 2 colombacci
– 1 cipolla;
– 1 gambo di sedano;
– 1 carota;
– 4 foglie di salvia;
– timo, prezzemolo ed lauro quanto basta;
– 280 gr. riso carnaroli;
– 1 pentolino di brodo vegetale;
– 20 gr. di burro;
– parmigiano quanto basta;
– pepe, sale ed olio EVO quanto basta;
– Vin santo.
sulla corona delle conifere, o tra l’intrico dell’edera, dove rimane accoccolato, con il piumaggio rigonfio, assopendosi leggermente, pur sempre vigile e attento al minimo fruscio nella notte. Gli stormi usano prendere il volo all’alba e li si vede passare, succedendosi l’uno all’altro, a grandi altezze in schiere compatte e veloci di migliaia di uccelli che sorvolano le vette più alte seguendo itinerari diversi, ma sempre orientati in base alle possibilità di trovare abbondante nutrimento.
La carne del colombaccio è fra le più saporite ed apprezzate; in alcune regioni del nostro paese come il Lazio e le Marche, non vi è appassionato che non attenda con ansia il passo delle “palombe”. La posta e il capanno divengono luoghi di raduno cui non è estraneo, talvolta, un certo sapore di mondanità e dove un buon pranzo, condito col racconto di entusiasmanti avventure di caccia e di progetti e aspettative per il prossimo passo, conclude allegramente la partita.
La ricetta che vado ad illustrarvi è un vero e proprio omaggio che ho tributato a questo signore dell’aria, e fonde il sapore del bosco a quello delle bacche per esaltare tutte le caratteristiche di una carne davvero unica. Procediamo. Bagnate il colombaccio tagliato a pezzi con il vin santo. Per fare il soffritto aggiungere cipolla, sedano, carota a pezzetti, salvia, timo, prezzemolo, una foglia di lauro, un po’ di pepe in grani, sale ed olio quanto basta e cuocete per circa 20 minuti, dopo di che aggiungere la carne.
Cuocete a fuoco lento per circa 45 minuti. Poi togliete dal fuoco e aspettare che i pezzi di

IL CONSIGLIO DI ATTILIO
Se volete dare un tocco di colore al vostro piatto aggiungete del pomodoro, ma pochissimo in modo da non coprire il sapore del colombaccio.
colombaccio si raffreddino, a quel punto disossateli minuziosamente in molti pezzi, tagliati grossolani.
Prendete il riso carnaroli e tostatelo per cinque minuti, buttate tutti i pezzi di colombaccio con il fondo sul riso che bagnerete ogni tanto con un po’ di brodo vegetale preparato in precedenza. Dopo circa venti minuti aggiungete circa 20 grammi di burro e cospargetelo di parmigiano.
Il risotto è servito.
Come abbinamento vi propongo un Chianti Classico Riserva vigneto Rancia.
Il vigneto prende nome da un antico podere vicino ad un monastero benedettino.
le uve provengono dalla parte piu’ alta e nobile del vigneto “Rancia” situata nel comune di Castelnuovo Berardenga (Si) con altimetria che varia tra i 350 e i 400 metri.
I terreni di origine calcarea danno origine a questo vigneto di 100% Sangiovese e ad un Chianti Classico Riserva che nella sua esplosione di profumi ben si abbina al risotto al colombaccio, piatto di cacciagione molto ricco di spezie.
Coinvolgente in bocca, si presenta ricco di tannini giovani con sentori di frutti rossi molto speziati. Abbinamento pressoché perfetto.
L’Azienda agricola “Felsina” di Castelnuovo Berardenga produce anche un Gran Cru il”fontalloro” merlot in purezza, di cui presto vi darò recensione.
Buon appetito da Attilio!