Le armi bianche sono anch’esse parte della grande tradizione araba, avendo, il medesimo oggetto, la duplice funzione di utensile da caccia e da battaglia, nonché da difesa personale. Quelli che ho visto sono del tipo “Khajar”, con foderi più semplici, e del tipo “Koumia”, un po’ più elaborati nelle decorazioni che venivano apposte su uno strato di rame steso sopra il ferro. Anche qui, i motivi dei decori dipendevano dal gusto personale e dal genere di attività che presumibilmente si sarebbe andata a svolgere. Sono in genere a lama curva, quasi sempre almeno di buone dimensioni e molto flessibile, quindi inadatta ad essere usata di punta. Con queste armi, i cacciatori berberi, accompagnati da altri due compagni inseparabili, ovvero il cavallo ed il levriero sloughi, riuscivano ad assicurare alla famiglia una quota di proteine che diversamente avrebbero dovuto trarre dai caprini e dagli ovini, più importanti invece per la produzione di latte, lana e formaggio.
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