Un coltello di qualità proviene solitamente da un produttore di qualità e Benchmade appartiene a pieno titolo a questa categoria. Fa coltelli robusti, affilati, duraturi, con materiali di prima scelta e un occhio attento alle necessità di chi li usa. Un’attenzione che nel nostro caso incomincia dal colore del manico. C’è anche grigio, per i tradizionalisti, ma quello scelto qui è un vivace arancione, che non sarà rispettoso di una tradizione dimessa ma è utile. Chi caccia all’imbrunire, usa il coltello con luce non proprio vivida. Se il coltello cade nell’erba, non è male sapere che lo si troverà presto perché spicca proprio per il suo colore. Il materiale usato è il Santoprene, un polimero termoplastico brevettato a suo tempo da Monsanto che lascia le caratteristiche fisiche della gomma vulcanizzata ma al contempo presenta la facilità di
lavorazione dei termoplastici. In tempi in cui l’ecologia incomincia a godere di una certa attenzione, il materiale è completamente riciclabile. Anche se in un coltello che deve durare una vita intera questo aspetto sembra trascurabile nella pratica, il principio è importante. Il manico ha una corrugazione anteriore e posteriormente lascia apparire dei piccoli parallelepipedi d’acciaio ricavati dal codolo della lama, che hanno sia lo scopo di migliorare la presa sia quello di consentire un’indissolubile giunzione tra acciaio e polimero. Fatto l’esperimento, il coltello non scivola e non ruota nella mano nemmeno con le mani insaponate, che costituiscono un contesto molto più scivoloso di quello che si potrà affrontare nella pratica.
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