” Quando si fa una scelta, tutte le altre non interessano: vengono tralasciate. Una
beccaccia, abbattuta a ferma di cane, vale più di venti altri pennuti. La sua caccia è un’eccezione, una storia che vale la pena di essere vissuta fino in fondo. Quando ti entra nel pensiero e nel sangue, è come una droga sottile, che s’impadronisce di tutti i tuoi sensi. Il più salutare degli antidepressivi. E ti prende una febbre, che nessuno ti può guarire, se non lei. Una febbre delirante che ti fa dimenticare le precedenti, perché più accattivante, più totalizzante. Che s’impossessa del tuo corpo e della tua mente diventando esigenza, bisogno, necessità fino a creare totale dipendenza. Così incominciai a organizzarmi per questo tipo di caccia, verso la quale mi sono felicemente convertito con le regole e con i modi dei fratelli Costanzo. Me ne sono impossessato talmente che sono diventati anche miei, fino ad ammalarmi di naturalità, di beccaccite, di spinonite e di bracchite. Non nego che le prime volte che uscivo con loro ero un po’ in soggezione. Ma poi li ho scoperti bravi, prudenti, teneri e forti del loro modo di essere cacciatori e che uno spirito buono mi ha fatto incontrare e che ho avuto il privilegio di tenerli come amici prima e maestri dopo. Mentori ai quali sono rimasto assai e sempre grato per avermi fatto apprezzare sia i cani italici sia la beccaccia e i suoi dintorni. Tant’è che i loro cuori continuano a pulsare….”
Apre così Francesco Materasso, la sua ultima fatica emozionale. Si, avete letto bene: proprio emozionale perché quella letteraria , per una penna come lui, è una fatica praticamente quotidiana. Sono infatti emozioni e sentimenti veicolati dall’inevitabile mezzo della parola scritta, i doni più preziosi che l’Autore ci offre in questo “Beccacciaio e cane beccaccista – si è o non si è “, dove forse abbandona i consueti toni battaglieri per addentrarsi nel campo dei sentimenti più puri, quelli che allietano il cuore e lo spirito, pur non dimenticando gli strali, sacrosanti, contro tutto ciò che è colpevole di dissacrare il bosco e le sue creature. Quindi ecco episodi di caccia e di vita inframmezzati alle riflessioni, o meglio alla riflessione, poiché un unico afflato e un solo sentiero è quello che Materasso invita a percorrere pagina dopo pagina, ragionando, riflettendo, meravigliandosi e meravigliandoci nel susseguirsi delle situazioni. La dimensione della beccaccia, i suoi molteplici mondi, la sua forza evocative e coinvolgente viene esplorata guardandola con gli occhi di un seguace consapevole, e con il cuore di un innamorato disilluso si, ma alla fine felice di questo fuoco che lo tormenta.
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