Ci sono, naturalmente, coloro che se ne infischiano della carne e anche del trofeo, considerando caccia semplicemente l’aver abbattuto un animale sparando dall’altana ne cercando di abbattere quanti più animali sia possibile. “Cacciatori” all’ingrosso i cui gusti, vivaddio, non è necessario condividere. Quelli, per contro, che si dedicano ad una caccia etica prelevando dalla natura solo ciò che effettivamente serve hanno la necessità di preparare l’animale. Un problema, se la luce del giorno viene a mancare. Occorre una fonte di luce artificiale, che se è possibile si fa reggere dal compagno di
caccia. Ma il cacciatore romantico che si avvia da solo sul terreno non ha compagni e gli ci vuole una fonte di luce che gli lasci le mani libere quando lavora e che possibilmente gli lasci vedere dove mette i piedi quando si avvia verso casa, o verso il posto in cui ha lasciato l’auto, con il capriolo nello zaino. Tenere tra i denti una torcia elettrica di tipo tradizionale è scomodo e scendendo per sentieri non facili è comunque bene avere le mani libere.
In soccorso di quel cacciatore è venuta un’azienda americana, Surefire, con una headlamp, cioè una sorgente di luce da avere sulla fronte, assicurata alla testa da una fascia elastica. Consente di illuminare la scena, o il sentiero, mantenendo le mani libere.