Ecco, in questo quadro si inscrive Archibald Thorburn, uno degli sporting artists più dotati, evocativi ed amati dell’ottocento. Thorburn nacqua a Lasswade, nei pressi di Edimburgo, il trentuno maggio 1860, quinto figlio di Robert, miniaturista di buona levatura nazionale. Fin da piccolo, Archibald mostrò un interesse vivissimo per ogni forma di vita animale e per la magnificenza dei paesaggi che caratterizzano la sua amata terra scozzese. Un po’ più grande, si faceva condurre dal padre nella foresta di Gaick , nell’Invernesshire, dove riusciva a cogliere con pochi rapidi sketch l’essenza più intima di un uccello posato su un ramo o in volo nel cielo di madreperla. Il padre fu molto colpito dal talento naturale che il piccolo Archie dimostrava e, dopo che questo ebbe compiuto la scuola primaria, lo mandò a rifinire la sua educazione in un istituto sorto da pochi anni ma già noto per il livello elevato dell’istruzione che era in grado di impartire ai suoi allievi, il St. John Wood School of Art di Londra. Frequentò solo due anni, purtroppo, a causa della morte prematura del genitore e dunque della mancanza di sostegno economico. Tuttavia, il suo talento era stato notato. Joseph Wolf, il tedesco maestro indiscusso dell’illustrazione naturalistica, in forza al British Museum lo contattò e lo coinvolse in un progetto circa l’opera di lord Lilford, barone e fondatore dell’Unione Ornitologica Britannica, una delle più prestigiose associazioni dell’Europa intera nel campo naturalistico. Thorburn allora, realizzò con la tecnica dell’acquarello, qualcosa come quasi trecento illlustrazioni doviziose nei particolari ma vive e affascinanti come se ognuna di loro raccontasse una storia misteriosa. Tutto questo lo proiettò verso la notorietà e l’ascesa, e le commissioni d’illustrare libri di caccia e di natura fioccarono ad un ritmo che sarebbe stato insostenibile se Thorburn avesse avuto anche solo un decimo in meno della passione che invece lo divorava. Fu lui che disegnò le prime “Christmas card” nel 1895 per conto della Royal Society for the Protection of Birds e le sue tavole iniziarono ad essere esibite regolarmente nientemeno che alla Royal Academy, massimo vertice della cultura artistica del Regno e punto di riferimento per il mondo intero. Nel 1902 sposò Constance e si trasferì a Hascombe, nel Surrey, abbandonando così definitivamente la sua amata terra di Scozia ma continuando a godere delle meraviglie della campagna e a dipingere i suoi favolosi animali. Nonostante gli agi della sua High Leybourne, la villa inglese in cui viveva, egli mantenne il vezzo di rifiutare in casa sua la corrente elettrica continuando a preferire lampade ad olio e candele, unica fonte d’illuminazione serotina per le sue pitture rimaste immortali. Si spense in casa, all’età di 75 anni e la sua tomba, per chi passasse da quelle parti, si può visitare a Busbridge, nella chiesa di San Giovanni battista.
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